Piano Nazionale Transizione 4.0
In un periodo in cui molte aziende hanno subito ingenti danni a causa della pandemia e di una situazione economica generale non certo facile, le agevolazioni legate al credito di imposta sono viste come una svolta per permettere alle PMI di riprendersi dalla crisi e rilanciarsi nell’ottica di una innovazione digitale, sostenibile e formativa, volta ad un aumento di produttività, efficientamento e ottimizzazione della filiera, con conseguenti positive ricadute a livello occupazionale ed economico.
Cosa prevedono le misure del piano di transizione 4.0
Il Senato ha approvato (27 aprile 2021) il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), inserendosi nel Next Generation EU (NGEU), che prevede un pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.
Il piano di transizione 4.0 prevede finanziamenti per l’innovazione/digitalizzazione dei processi produttivi tramite parametri e misure specifiche riguardanti investimenti su beni capitali, ricerca, sviluppo e innovazione ed attività di formazione alla digitalizzazione.
È iniziata dunque una corsa, da parte dei fornitori di macchinari (impianti e attrezzature per produzioni di avanguardia tecnologica), software e servizi, per fornire pacchetti completi (anche tramite joint venture aziendali), che possano garantire ai produttori l’accesso agli incentivi.
Ma l’accesso alle facilitazioni non è poi così semplice:
Secondo le ultime indicazioni, le aziende saranno tenute a “certificare” la validità degli investimenti tramite tecnici incaricati. Per accedere alle agevolazioni sul credito di imposta non basterà dunque un’autocertificazione, ma un’asseverazione ufficiale che attesti il reale beneficio degli investimenti sulla digitalizzazione dei processi produttivi e del reale utilizzo e costante fruizione delle innovazioni tecnologiche apportate.
Il 4.0 con J-Beer
È dunque sufficiente visualizzare informazioni e dati su un semplice schermo collegato ad un macchinario per accedere alle agevolazioni 4.0 previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza?
Non è così: occorre sempre dimostrare che l’interconnessione non è l’istantanea di un momento (in genere il collaudo), ma un’innovazione sistemica e metodologica, che introduce miglioramenti significativi e costanti all’interno dei processi e delle routine produttive dell’impresa.
Dopo aver dato vita al primo progetto di birrificio 4.0 in collaborazione con Birrificio Napoletano ed avviato collaborazioni con varie aziende produttrici di impianti (Gai, Emma, Ape impianti, Ft System) e system integrator (Bibit, Noa, Treesse) per la trasformazione digitale di altri birrifici, in J-Software abbiamo integrato nel gestionale J-Beer un modulo di interconnessione 4.0 in grado di comunicare in maniera bidirezionale e scambiare dati con qualsiasi impianto di produzione e confezionamento tramite protocolli ModBus e Odbc. J-Beer si integra perfettamente a qualsiasi contesto tecnologico, permettendoti di realizzare il tuo Birrificio 4.0 e ottenere i benefici previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
J-Beer è dunque in grado di garantire una digitalizzazione completa, reale, efficace del ciclo di produzione aziendale apportando benefici reali in termini di:
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comunicazione continua ed immediata tra impianto e gestionale
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ottimizzazione dei tempi di produzione, logistica e amministrazione
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tracciabilità e rintracciabilità dei processi, precisione dei dati elaborati
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generazione automatica documenti di produzione e condizionamento
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monitoraggio continuo dell’impianto, anche da remoto
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massima resa e limitazione di errori umani
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rapidi ritorni di investimento
Schema degli incentivi
OggettoAliquotabeni ordinaripari al 6% del costo nel limite massimo di costi ammissibili fino a 2 milioni di euro.beni funzionali allo smart workingl’aliquota aumenta fino al 15%;beni immateriali 4.0fino al 20% per investimenti 2021 fino a 1 milione di euro;beni materiali 4.0al 50% del costo per investimenti fino a € 2,5 mln;
al 30% per la quota compresa tra € 2,5 milioni e € 10 mln;
al 10% per la quota compresa tra € 10 mln e € 20 mln;beni immateriali 4.040% del costo per la quota di investimenti fino a € 2,5 mln;
20% per la quota compresa tra € 2,5 mln e € 10 mln;
10% per la quota compresa tra € 10 mln e € 20 mln;ricerca, sviluppo, innovazione e designdal 6% al 10% con massimale da 1,5 a 2 milioni, per innovazione tecnologica e design.
L’aliquota sale fino al 15% per progetti di innovazione tecnologica legati alla transizione tecnologica o innovazione digitale 4.0;formazione 4.050% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di 300mila euro per le piccole imprese;
40% per le medie imprese nel limite di 250 mila euro;
30%, sempre nel limite massimo annuale di 250mila euro, per le grandi imprese.Cosa importante da sapere: le agevolazioni sono cumulabili con altri finanziamenti come quelli regionali, nazionali o europei.